Il percorso terapeutico

Le varie tappe di preparazione al trattamento

Il percorso radioterapico si attiva laddove la Responsabile dell’Oncoematologia Pediatrica e il suo staff ritengano il suo ricorso fondamentale al processo di guarigione.

Primo contatto

Il medico radioterapista incontra il paziente e i suoi famigliari presso l’Ospedale Infermi di Rimini. Durante questa visita lo specialista, assieme alla responsabile del servizio, spiega alla famiglia il tipo di malattia di cui soffre e quali saranno le fasi, le tempistiche, il funzionamento della terapia attraverso cui dovrà passare il suo percorso di guarigione. Nel corso del primo contatto viene anche spiegato lo scopo per cui la radioterapia verrà somministrata: può essere curativa, volta cioè all’eradicazione della massa; adiuvante, somministrata cioè assieme ad altri trattamenti in fase pre-operatoria o post-operatoria; o profilattica, di modo da assicurare che un’area potenzialmente a rischio in futuro non sia terreno fertile per lo sviluppo di cellule cancerogene.

Prima visita

Il secondo contatto con il radioterapista avviene direttamente presso la struttura IRST IRCCS di Meldola ove con gli specialisti si terrà conto:
– dell’età del ragazzo;
– delle caratteristiche personali sue e della malattia di cui soffre;
– della necessità di ricorrere o meno ad anestesia totale.
Durante questo incontro verrà spiegato nuovamente il tipo di percorso che il paziente dovrà affrontare: il suo funzionamento, le sue fasi, le tempistiche.

Centratura

Solitamente nel corso della prima visita verrà effettuata anche la centratura. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di una tomografia computerizzata (TAC) utile ad effettuare una mappatura del corpo del paziente. Questa fase è necessaria per riconoscere l’area interessata dalla patologia, di modo che la radioterapia possa concentrarsi il più possibile sulla neoplasia, evitando così gli organi circostanti non interessati. In considerazione del fatto che, in sede di trattamento vero e proprio, il corpo del paziente deve mantenersi nell’identica posizione in cui è avvenuta la centratura, durante questo passaggio vengono effettuati dei piccoli segni, che permetteranno agli specialisti di identificare il punto di partenza da cui iniziare la somministrazione della radioterapia.

Preparazione dei sistemi di immobilizzazione

Durante la tac di centratura, nel caso in cui la terapia preveda la somministrazione di radiazioni nella parte alta del corpo (testa e collo), avviene anche la creazione della maschera. Si tratta di uno strumento di materiale termoplastico di forma personalizzata in base al calco del paziente. Si tratta di una procedura che dura pochi minuti. Questa apparecchiatura evita che il soggetto si muova nel corso della sessione, garantendo un’erogazione corretta: nel caso in cui venga realizzata i tatuaggi della centratura non saranno effettuati sulla cute del paziente, ma direttamente sulla maschera.

Definizione del piano di trattamento

Nei giorni successivi alla centratura il radioterapista e il fisico sanitario si confrontano per la definizione del piano di trattamento. In questa fase i due specialisti stabiliscono quale energia devono avere le radiazioni da utilizzare, quale range devono rispettare le radiazioni che andranno a intercettare gli organi circostanti e, infine, la durata della singola sessione.

Inizio del trattamento

Una volta effettuate queste procedure preparatorie, si dà inizio alla fase del trattamento vero e proprio. La durata di ogni sessione è indicativamente compresa tra i 5 e i 15 minuti: ogni sessione cui si sottoporrà il paziente avrà la medesima durata. Il numero di sessioni dipende da vari fattori: generalmente non si effettuano più di cinque sessioni a settimana. La terapia è assolutamente indolore.